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Agroalimentare: dove si trovano le statistiche?

Expo2015: tutti i dati del settore agroalimentare

di Matteo Rocco

Matteo Rocco – Expo2015 è una fonte inesauribile di dati statistici globali del settore agroalimentare

Chi ha iniziato a seguire i miei blog, matteorocco.it in cui parlo di immobiliare e agroalimentare e matteorocco.com, interamente dedicato alla rassegna stampa, sa che Expo2015 e i suoi canali di informazione sono una fonte di informazione molto interessante per gli imprenditori del settore agroalimentare.

Questa settimana ho trovato il modo di fornire ai miei lettori un po’ di dati interessanti sul settore agroalimentare e sull’accesso all’alimentazione nel mondo grazie a 2015|Numbers, una sezione del sito di Expo2015, in cui vengono presentate con semplicità statistiche che possono interessare ai professionisti del nostro settore.

Quali sono le statistiche più interessanti del settore agroalimentare secondo l’imprenditore Matteo Rocco?

La dieta mediterranea potrebbe salvare l’ambiente (Matteo Rocco)

matteo rocco imprenditore

In Italia c’è più burocrazia che terreno (Matteo Rocco)

Matteo Rocco imprenditore legnano comune

Il vino è il settore che tiene in piedi le esportazioni italiane (Matteo Rocco)

matteo rocco  investimentiProprio quest’ultima mi è sembrata l’immagine più interessante, proprio settimana scorsa ho pubblicato un articolo che illustrava – in concomitanza con la presentazione del Padiglione del Vino di Expo 2015, i motivi per cui il settore vinicolo è un settore che gli investitori finanziari di tutto il mondo devono tenere d’occhio.

Expo2015: in alto i calici al Padiglione del Vino

Expo2015: presentato il Padiglione del Vino

di Matteo Rocco

L’imprenditore Matteo Rocco racconta gli elementi principali del Padiglione del Vino di Expo2015. E le ragioni per cui il settore vinicolo è un settore economico da tenere d’occhio.

Matteo Rocco expo2015 agroalimentare
Foto: Glossario del Vino, WIkipedia

I preparativi per EXPO2015 procedono a velocità sempre più sostenuta e il settore agroalimentare continua a beneficiarne. Il 28 luglio 2014 è stata presentata una particolare sezione del Padiglione Italia, il Padiglione del Vino, il cui nome ufficiale sarà Vino, A Taste of Italy. 

Per descrivere l’esperienza che i visitatori vivranno all’interno del padiglione possiamo usare una parola molto utilizzata nel marketing di questi ultimi anni: storytelling. “Raccontare il rapporto tra uomini, natura e territorio” scrive Giorgio dell’Orefice su Il Sole 24 Ore2000 metri quadri che racconteranno il ciclo produttivo, installazioni per permettere esperienze virtuali e reali rivolte soprattutto alle persone che non hanno una cultura del vino approfondita.

Il Padiglione del Vino non fa preferenze regionali e locali, tutti i produttori italiani, dal più piccolo produttore a quello di fama internazionale, avranno spazio nella Biblioteca del Vino, un’enoteca con vini da tutto il paese, e durante gli appuntamenti e gli eventi sulla grande terrazza del Padiglione.

Perché l’imprenditore Matteo Rocco racconta il Padiglione del Vino a Expo2015?

Credo che per spiegare l’economia e gli investimenti, nel settore agroalimentare come in quello immobiliare, le infografiche siano una risorsa estremamente preziosa. Eccone due estratte dall’articolo pubblicato ad aprile del 2014 da Repubblica con il titolo Il vino italiano batte la crisi: crescono fatturato e addetti

La crescita del settore vinicolo dal 2008 a oggi

matteo rocco settore vinicolo investimento borsa

I paesi con una maggiore distribuzione del vino

matteo rocco imprenditore agroalimentare

E il settore sta iniziando ad attirare l’attenzione di chi investe in Borsa. Secondo l’articolo di Repubblica Mediobanca ha presentato un indice del settore vinicolo che dal gennaio 2001 al marzo 2014 è cresciuto del 225,7%.

L’Italia non ha ancora nessuno quotato in Borsa. Ma il Padiglione del Vino potrebbe essere un ottimo trampolino.

Riqualificazione urbana: una mostra e un investimento

Paesaggio urbano: le possibilità economiche della riqualificazione

di Matteo Rocco

Un approfondimento dell’imprenditore Matteo Rocco a partire dalla mostra “Ri-Formare Milano” sull’importanza delle riqualificazioni urbane per il settore immobiliare italiano.

matteo rocco imprenditore immobiliareL’estate è il periodo migliore dell’anno per farsi venire in mente nuove idee per investimenti e strategie imprenditoriali, soprattutto nel settore immobiliare. Le città svuotate dalle persone si lasciano osservare meglio e si riempiono di iniziative culturali che portano nuova linfa creativa. È il caso della mostra Ri-formare Milano, che si può visitare fino al 31 agosto alla Triennale di Milano, in via Alemagna, 6. [informazioni sulla mostra Ri-formare Milano]

Ri-formare Milano, nata dalla collaborazione tra Italcementi, la Triennale e la Scuola di Architettura del Politecnico di Milano presenta 100 progetti di riqualificazione urbana, frutto del lavoro di urbanisti, architetti, studenti, ricercatori che hanno immaginato forme di trasformazione del territorio di aree ed edifici in stato di abbandono.

Un dettagliato articolo pubblicato su Domus vi permette di fare un primo assaggio della mostra, che vale assolutamente la pena visitare. Nell’articolo si spiega come i progetti siano concentrati in 12 aree della città e offrano alternative eterogenee: dal rapporto tra aree residenziali e spazi pubblici di corso XXII marzo al rapporto tra necessità dell’abitare contemporaneo e le zone storiche del capoluogo lombardo, come via Lamarmora e via Orti.

matteo rocco imprenditore lombardia

Ma perché l’imprenditore Matteo Rocco consiglia a immobiliaristi e investitori di visitare una mostra sulla riqualificazione urbana?

Il recupero dell’esistente e la conservazione del patrimonio urbano e architettonico delle città non sono un investimento da sottovalutare. Già alla fine del 2013 avevo notato un interessante articolo pubblicato su Quotidiano Immobiliare, Il nostro futuro si chiama real estate. Nell’articolo si individuavano quattro filoni di investimenti immobiliari da tenere in considerazione per superare la crisi del settore:

  • le iniziative di sviluppo;
  • la gestione dei patrimoni;
  • l’area delle dismissioni pubbliche;
  • il recupero dell’esistente, compresa la riqualificazione energetica.

Un’analisi dettagliata dimostrava come il filone più redditizio fosse proprio quest’ultimo. In Italia ci sono 4,5 milioni di edifici in disuso, una superficie di 2 miliardi di metri quadri. Se si calcola che il costo medio di una ristrutturazione è stimato intorno a 1000 euro al metro quadro, l’autore dell’articolo fa giustamente notare che c’è un potenziale di lavoro di 2.000 miliardi di euro.

Guardare al passato e lasciarsi ispirare dai progetti degli studenti e ricercatori di architettura non è solo un piacere della vista, ma un’idea lungimirante.