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Architettura: gli occhi del cinema

Il valore dell’architettura per il cinema – di Matteo Rocco

Matteo Rocco nel suo ultimo post racconta un premio per i migliori film dedicati all’architettura, un decreto legge che salva i cinema storici e qualche immagine da non dimenticare

(Matteo Rocco – 12 settembre 2014) Avete mai pensato a quanto avete imparato delle città, dei loro luoghi, delle loro case, i palazzi, le abitazioni guardando i film?

Rocco MatteoSenza il cinema di Woody Allen probabilmente non riusciremmo a sentirci a casa quando visitiamo New York. Per gli appassionati del cinema italiano Roma è anche la Roma di Fellini, di Ladri di Biciclette, di Poveri ma belli. Anche io che sono di Legnano quando visito la capitale – per lavoro o per piacere – resto incantato e provo la sensazione che provano i milioni di turisti che ogni anno visitano Roma: mi sento sul set non di uno, di mille film.

E da quando ho visto il film Match Point di Woody Allen, ambientato in una meravigliosa Londra borghese, ho capito quanto sono importanti delle grandi finestre per un appartamento elegante. Non sono diventato né un architetto né un designer di interni, ma ho avuto l’ennesima conferma della necessità di riconoscere il valore del cinema per l’architettura. E dell’architettura per il cinema.

Se non vi ho ancora convinti guardate questo video, realizzato in occasione di una retrospettiva del 2012 organizzata a Bergamo per avvicinarsi all’EXPO.

Vi starete probabilmente domandando “perché a Matteo Rocco è venuto in mente proprio oggi di scrivere di cinema e architettura?”

Ecco la risposta: una notizia su twitter.

Il 5 settembre ALA Assoarchitettura e la Regione Veneto presenteranno al Lido di Venezia il Premio che verrà assegnato nel 2015 al film che meglio avrà saputo interpretare il rapporto tra gli architetti e cinema, le loro storie, il loro ruolo sociale nel cinema, sia fiction che non fiction.

Ma come sa chi mi legge tutte le settimane con i miei blog [matteorocco.it e matteorocco.com – la rassegna stampa] voglio cercare di offrire un servizio ai colleghi imprenditori, costruttori, immobiliaristi, investitori. Alcune notizie riguardano investimenti interessanti, opportunità economiche, altre invece riguardano notizie politiche e culturali che credo che possano portare beneficio a chi lavora nel nostro settore, anche solo da un punto di vista valoriale.

E allora ecco la buona notizia di oggi. Già qualche settimana fa il Ministero dei Beni Culturali, guidato da Dario Franceschini, aveva garantito il 30% di copertura e benefici fiscali per il restauro e l’adeguamento strutturale dei cinema storici italiani. Bene. La notizia di questi giorni riguarda un nuovo decreto che prevede la salvaguardia e la valorizzazione dei cinema italiani, sia quelli che sono già patrimonio culturale sia quelli costruiti almeno dal 1980 per cui può essere avviata un’istruttoria per la preservazione e la tutela.

Expo2015 deve essere un’occasione italiana

Expo2015: niente Bronzi di Riace, niente Arcimboldo. (Matteo Rocco)

Matteo Rocco commenta la notizia che la Giunta di Cremona ha rifiutato di prestare a Milano “L’ortolano” di Arcimboldo per Expo 2015

Lo avevo annunciato sul mio profilo Google+ (+Matteo Rocco, semplicemente): la Giunta comunale di Cremona ha fatto benissimo a rifiutarsi di portare a Milano il dipinto L’ortolano di Arcimboldo. E ha fatto bene anche la Calabria a chiedere che i Bronzi di Riace restino al loro posto.

Le polemiche sono state tante e il week end passato ha visto la notizia in prima pagina: Expo: dopo le polemiche sui Bronzi di Riace ora Cremona nega “L’Ortolano di ArcimboldoPer chi non lo avesse presente ecco il quadro della discordia:

matteo rocco

Sono convinto che Expo2015 sia una grande occasione per Milano, in generale, e per il settore agroalimentare in particolare. Su questo stesso blog ne ho già parlato. Noi imprenditori del settore agroalimentare beneficeremo di Expo anche solo perché molte più persone saranno informate sul nostro lavoro e sui benefici del nostro lavoro.

Quello che a livello lombardo, ma anche a livello italiano, dobbiamo smettere di fare è ritenere che EXPO2015 sia un evento da centralizzare e che possa essere utile solo per Milano. Meno di quindici giorni fa VareseNews ha dato notizia di un interessante sondaggio della Camera di Commercio di Monza e Brianza: il 70% degli imprenditori lombardi ritiene che EXPO porterà benefici a tutta Italia.  Certo, la maggior parte dei finanziamenti sono arrivati sul territorio lombardo – si calcolavano 11,8 miliardi di euro. Eppure non si può non pensare che sono previsti oltre 21.000.000 di visitatori, una media di 160.000 al giorno ai Padiglioni. Ma di questi, onestamente, quanti coglieranno l’occasione di visitare altre località italiane?

Ecco, è questa la sfida. Far diventare EXPO un’occasione per l’intero paese. In un’intervista rilasciata di recente ad Avvenire Renzo Iorio, ad della catena internazionale di hotel Accor e – cosa ancora più importante – presidente di Federturismo –  ha dichiarato:

La cifra stimata, la più ragionevole, è di 20 milioni di turisti attesi. Sei, otto milioni saranno stranieri. Circa la metà da destinazioni lontane. L’afflusso più forte sarà però italiano. Per questo un ruolo importante lo
giocherà l’alta velocità: la fermata direttamente sul sito renderà indifferente il fatto di essere a Torino, in prossimità di Porta nuova o Susa, oppure a Bologna o a Firenze, rispetto a chi parte da Milano in zona Città studi… Questo consentirà di spalmare l’effetto Expo in buona parte del Nord Italia.

Ma, parola di Matteo Rocco, questa sarà un’occasione anche per il resto d’Italia. Sono certo che i visitatori di EXPO non perderanno l’occasione di esplorare tutto il paese, compreso il nostro bellissimo sud Italia. Soprattutto quelli che arriveranno da oltre oceano. E per questo chi possiede e detiene tesori culturali italiani ha tutto il diritto di tenerseli stretti, a patto di lavorare nei prossimi mesi sulla loro promozione a livello internazionale.

Per esempio, la Calabria potrebbe partire sottotitolando questo video, prodotto qualche anno fa, che io avevo trovato molto divertente.