Expo2015 deve essere un’occasione italiana

Expo2015: niente Bronzi di Riace, niente Arcimboldo. (Matteo Rocco)

Matteo Rocco commenta la notizia che la Giunta di Cremona ha rifiutato di prestare a Milano “L’ortolano” di Arcimboldo per Expo 2015

Lo avevo annunciato sul mio profilo Google+ (+Matteo Rocco, semplicemente): la Giunta comunale di Cremona ha fatto benissimo a rifiutarsi di portare a Milano il dipinto L’ortolano di Arcimboldo. E ha fatto bene anche la Calabria a chiedere che i Bronzi di Riace restino al loro posto.

Le polemiche sono state tante e il week end passato ha visto la notizia in prima pagina: Expo: dopo le polemiche sui Bronzi di Riace ora Cremona nega “L’Ortolano di ArcimboldoPer chi non lo avesse presente ecco il quadro della discordia:

matteo rocco

Sono convinto che Expo2015 sia una grande occasione per Milano, in generale, e per il settore agroalimentare in particolare. Su questo stesso blog ne ho già parlato. Noi imprenditori del settore agroalimentare beneficeremo di Expo anche solo perché molte più persone saranno informate sul nostro lavoro e sui benefici del nostro lavoro.

Quello che a livello lombardo, ma anche a livello italiano, dobbiamo smettere di fare è ritenere che EXPO2015 sia un evento da centralizzare e che possa essere utile solo per Milano. Meno di quindici giorni fa VareseNews ha dato notizia di un interessante sondaggio della Camera di Commercio di Monza e Brianza: il 70% degli imprenditori lombardi ritiene che EXPO porterà benefici a tutta Italia.  Certo, la maggior parte dei finanziamenti sono arrivati sul territorio lombardo – si calcolavano 11,8 miliardi di euro. Eppure non si può non pensare che sono previsti oltre 21.000.000 di visitatori, una media di 160.000 al giorno ai Padiglioni. Ma di questi, onestamente, quanti coglieranno l’occasione di visitare altre località italiane?

Ecco, è questa la sfida. Far diventare EXPO un’occasione per l’intero paese. In un’intervista rilasciata di recente ad Avvenire Renzo Iorio, ad della catena internazionale di hotel Accor e – cosa ancora più importante – presidente di Federturismo –  ha dichiarato:

La cifra stimata, la più ragionevole, è di 20 milioni di turisti attesi. Sei, otto milioni saranno stranieri. Circa la metà da destinazioni lontane. L’afflusso più forte sarà però italiano. Per questo un ruolo importante lo
giocherà l’alta velocità: la fermata direttamente sul sito renderà indifferente il fatto di essere a Torino, in prossimità di Porta nuova o Susa, oppure a Bologna o a Firenze, rispetto a chi parte da Milano in zona Città studi… Questo consentirà di spalmare l’effetto Expo in buona parte del Nord Italia.

Ma, parola di Matteo Rocco, questa sarà un’occasione anche per il resto d’Italia. Sono certo che i visitatori di EXPO non perderanno l’occasione di esplorare tutto il paese, compreso il nostro bellissimo sud Italia. Soprattutto quelli che arriveranno da oltre oceano. E per questo chi possiede e detiene tesori culturali italiani ha tutto il diritto di tenerseli stretti, a patto di lavorare nei prossimi mesi sulla loro promozione a livello internazionale.

Per esempio, la Calabria potrebbe partire sottotitolando questo video, prodotto qualche anno fa, che io avevo trovato molto divertente.

5 cose che forse non sai sul cemento

Matteo Rocco: 5 storie delle costruzioni in Italia

di Matteo Rocco

Matteo Rocco racconta i punti salienti del racconto pubblicato da Italcementi per i suoi 150 anni

matteo roccoSe avete mai viaggiato in Nord America sarete sicuramente rimasti stupiti come me da una grande assenza, o almeno da una grande scarsità, quella del cemento armato. Chiunque sia coinvolto nel mercato immobiliare o negli affari legati alle costruzioni sa bene che il cemento armato è una risorsa preziosa, la cui storia affonda le radici nella vecchia Europa, dall’antica Roma, alla Francia, all’Inghilterra, fino a diventare il materiale preferito da architetti geniali come Le Corbusier.  Non crediate che il vostro Matteo Rocco sia diventato un professore di scienze delle costruzioni, semplicemente trovo che la voce di wikipedia dedicata al calcestruzzo armato, altro nome utilizzato per descrivere questo meraviglioso materiale, sia davvero ben fatta.

L’Italia e i costruttori italiani hanno giocato un ruolo fondamentale nella gloriosa storia di questo materiale e ne è dimostrazione questa chicca che ho trovato su twitter questa mattina:

Italcementi festeggia i suoi 150 anni e pubblica una breve storia di 12 pagine che si legge tutta d’un fiato.

Le cinque storie sul cemento raccolte da Matteo Rocco

  • Il cemento è nato in un mulino: la prima cottura avvenne l’8 febbraio del 1864 nel forno di una villa di Scanzo, piccolo paese in provincia di Bergamo. Il preparato fu macinato in un mulino ad acqua.
  • Il Canale di Suez è stato costruito con il cemento italiano della Italcementi: ebbene sì, così come il ponte a 16 archi sul fiume Adda, la Stazione Santa Lucia di Venezia< e il Grattacielo Pirelli, per citare solo alcune opere.
  • Il Politecnico di Milano ha una scuola dedicata ai materiali da costruzioni che porta il nome degli imprenditori proprietari della Italcementi: nel 1927 il Politecnico di Milano ha istituito la Scuola Master Fratelli Pesenti, con il nome dei proprietari della Italcementi. Si trattava di una scuola di formazione post-universitaria interamente dedicata ai materiali da costruzione; in molti partecipano ancora a questi corsi.
  • Italcementi è la cementerai più efficiente e più ecologica in Europa: Carlo Pesenti è stato eletto nel 2013 per la seconda volta co-presidente dell’iniziativa internazionale Cement Sustainability Initiative. E la Italcementi porta in giro per il mondo il made in Italy della sostenibilità.
  • Il Padiglione Italiano all’Expo di Shangai nel 2010 è stato costruito con cemento trasparente: in questo caso non servono molte parole ma solo un’immagine che regala un’idea della meraviglia di questo progetto architettonico

padiglione italia matteo rocco

Il Mareviglioso potere del mare

Cultura, cibo e turismo: il potenziale di Polignano  a Mare

di Matteo Rocco

Matteo Rocco racconta Maraviglioso, la Festa del Mare che si svolge nella perla della Puglia dal 22 al 24 agosto 2014.

matteo rocco pesce e mareAdoro i viaggi, adoro il mare – avendo nel cuore Salerno, la città in cui sono nato – e adoro la buona cucina. Basterebbero questi tre motivi a convincermi ad andare dal 22 al 24 agosto a Polignano a Mare, una delle località più belle della Puglia.

Si tiene quest’anno la terza edizione di Mareviglioso – Festa del Pesce e Palio del Mare. La seconda edizione ha avuto un picco di 70.000 visitatori, quindi è meglio organizzarsi per bene per trovare un alloggio e per essere sicuri di non perdersi questa grande occasione.

Per chi, come me, si interessa al settore agroalimentare per lavoro, questa di Polignano è un’occasione preziosa per capire come si fa a valorizzare un territorio e tutti i suoi prodotti più preziosi. Mareviglioso ospita 50 stand in cui verranno presentati i prodotti locali. Ma l’evento non è solo cibo, pesce soprattutto, ma un’occasione per intrecciare cultura, tradizioni e enogastronomia. Grazie alla tecnica dello storytelling gli organizzatori sono riusciti a creare un video di due minuti che descrive perfettamente lo spirito della Festa e il senso dell’iniziativa. Oltre che farci vedere dei luoghi meravigliosi.

Matteo Rocco consiglia gli appuntamenti più interessanti di Mareviglioso

Il programma è fitto di appuntamenti e mi sono già segnato i due più interessanti.

Il 22 agosto 2014:
Dibattito – Piazza San Benedetto, ore 20,00 – Titolo “Il futuro della Puglia punta su enogastronomia, turismo, sapori e ‘Buongusto’” a cura de La Gazzetta del Mezzogiorno – Scopri di più.

Il 23 agosto 2014:
Dibattito – Piazza San Benedetto, ore 20,00 – Titolo: “Un Mare di Dialoghi: opportunità di crescita e sviluppo sostenibile delle comunità costiere” a cura dell’organizzazione intergovernativa CIHEAM (Centre International de Hautes Etudes Agronomiques Méditerranéennes) IAM Bari, intervengono: – Scopri di più. 

I mille usi di una caserma

Intesa su 13 caserme

di Matteo Rocco

Matteo Rocco a Legnano continua a monitorare gli sviluppi del settore delle costruzioni. A Roma, Torino e Milano 13 caserme verranno riutilizzate. Matteo Rocco presenta due case studies internazionali

Se l’edilizia e il settore immobiliare in generale hanno una possibilità di riprendere fiato, questa sta nella valorizzazione e delle riqualificazione urbana. Ne ho già parlato su  questo blog  nel post intitolato Riqualificazione urbana: una mostra e un investimentoma il concetto è stato espresso ancora meglio dal Presidente nell’ANCE nel video che ho ripreso su matteorocco.com, il blog che ho creato per la mia rassegna stampa bi-settimanale.

Abbattere il debito pubblico, aiutare la crescita dell’occupazione e nello stesso tempo valorizzare quelle porzioni di territorio a rischio degrado, queste sono le motivazioni con cui sono stati siglati i Protocolli d’Intesa tra il Ministero della Difesa, l’Agenzia del Demanio e i Comuni di Milano, Roma e Torino del 7 agosto 2014.  Sono 13 le caserme che verranno trasformate e, come si dice in gergo tecnico, rifunzionalizzate.

Cosa suggerisce Matteo Rocco per il riutilizzo delle 13 caserme oggetto del nuovo Protocollo d’Intesa?

Cercando su internet “adaptive reuse barracks (trad. di caserma)” si scoprono dei progetti architettonici e urbanistici molto interessanti. Un esempio, proprio legato alle caserme, l’ho scovato in Polonia, nei pressi della cittadina di Gliwice.

Matteo Rocco urbanistica

The Granary Lofts sono dei lussuosissimi loft ricavati in una caserma prussiana attiva a cavallo del Diciannovesimo e del Ventesimo secolo. Sul sito dedicato a The Granary Lofts i professionisti che otterranno gli appalti per le 13 caserme si potranno sbizzarrire a immaginare soluzioni abitative e commerciali.

Matteo Rocco Salerno

La foto qui sopra rappresenta un edificio in Australia, nato come ricovero per i materiali da costruzioni. Lo studio di architettura FPPV ha trasformato lo spazio in uno spazio per uffici, all’incrocio tra storia e futuro.

Come ha sottolineato il sindaco di Torino Piero Fassino e come il giornalista di CasaEClima ha giustamente sottolineato le 13 caserme italiane sono ubicate in luoghi centrali e pregiati, che potranno dare un estremo valore economico ai nuovi progetti frutto di questi nuovi protocolli d’intesa. Restate aggiornati con matteorocco.it e matteorocco.com per scoprire come si svilupperanno questi progetti.

Agroalimentare: dove si trovano le statistiche?

Expo2015: tutti i dati del settore agroalimentare

di Matteo Rocco

Matteo Rocco – Expo2015 è una fonte inesauribile di dati statistici globali del settore agroalimentare

Chi ha iniziato a seguire i miei blog, matteorocco.it in cui parlo di immobiliare e agroalimentare e matteorocco.com, interamente dedicato alla rassegna stampa, sa che Expo2015 e i suoi canali di informazione sono una fonte di informazione molto interessante per gli imprenditori del settore agroalimentare.

Questa settimana ho trovato il modo di fornire ai miei lettori un po’ di dati interessanti sul settore agroalimentare e sull’accesso all’alimentazione nel mondo grazie a 2015|Numbers, una sezione del sito di Expo2015, in cui vengono presentate con semplicità statistiche che possono interessare ai professionisti del nostro settore.

Quali sono le statistiche più interessanti del settore agroalimentare secondo l’imprenditore Matteo Rocco?

La dieta mediterranea potrebbe salvare l’ambiente (Matteo Rocco)

matteo rocco imprenditore

In Italia c’è più burocrazia che terreno (Matteo Rocco)

Matteo Rocco imprenditore legnano comune

Il vino è il settore che tiene in piedi le esportazioni italiane (Matteo Rocco)

matteo rocco  investimentiProprio quest’ultima mi è sembrata l’immagine più interessante, proprio settimana scorsa ho pubblicato un articolo che illustrava – in concomitanza con la presentazione del Padiglione del Vino di Expo 2015, i motivi per cui il settore vinicolo è un settore che gli investitori finanziari di tutto il mondo devono tenere d’occhio.